
MALEDETTI ANNI (2024)
Il sessantesimo compleanno di un manager vincente e sicuro di sé si trasforma in una caduta nella crisi di coppia. Il rapporto fluido che lo lega con una donna di 25 anni più giovane inizia un lento smottamento che farà emergere tutte le loro contraddizioni.
Il tradimento, l’orgoglio e le incomprensioni perturbano le loro orbite, allontanandoli sempre di più. Una lenta discesa nel dubbio e nell’incertezza che mette a nudo le loro personalità, scoprendone i lati più nascosti, ma anche potenzialità sconosciute. Una sinfonia in quattro movimenti che si trasforma in un’indagine psicologica di un uomo e di una donna che aprono uno spaccato di vita sulle fragilità e la forza dell’amore, come sulle complessità del comunicare.
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Sono sicuro che incontrerai l’uomo che saprà realizzare i tuoi sogni. Ariel, sono troppo vecchio e troppo stupido per essere quell’uomo, ma non sai quanto vorrei esserlo!
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Non voglio più che ti scusi con me. Marco, voglio che mi vivi come hai fatto questa sera. Voglio potermi specchiare nella tua anima, non in uno specchio che ti deforma.
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PRESENTAZIONE
di Alessandra del Vesco
Il tempo. Che scorre lungo i suoi sentieri – dritti, inclinati o curvi – ma neutro, regolare. Noi esseri umani. Che fati- chiamo a definirlo e da millenni cerchiamo di imbrigliarlo in meridiane, clessidre, orologi e formule fisiche. Ma “lui” sfugge: senza malizia, ci scorre intorno e dentro, come fa con tutto il resto. E ci trasforma, attraverso il ciclo naturale, insieme alle nostre esperienze – individuali e collettive – e alle nostre scelte. Non accettarlo non porta a nulla, anzi.
A volte il rifiuto di ciò che non ci piace ammettere, l’ansia di controllo, la presunzione di poter gestire l’esistenza solo con la razionalità e la determinazione portano fuori strada, ci fanno trascurare o travisare parti di noi ugualmente importanti: le emozioni e gli affetti. E, proiettando all’esterno il nostro narcisismo travestito da sicurezza, finiamo col ferire e allontanare gli altri, anche coloro che contano di più.
Ma la vita è più vecchia di noi, ha milioni di anni, e butta all’aria ogni certezza. E per fortuna, perché è allora che tutto torna a mostrarsi molto più semplice di quanto pensavamo.