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In questa sezione sono proposti gli inizi di tutti i romanzi pubblicati. Un “assaggio” dello stile e dell’atmosfera delle storie che sono poi sviluppate nella trama di ciascuna opera.

Prigione

Leonida Edizioni, 2024

Ero fermo a un passo dalla porta, pronto ad andarmene. Mossi la mano verso la maniglia, ma la fermai a mezz’aria. Qualcosa mi bloccava. Mi voltai lentamente e lo guardai. Era molto anziano, il corpo ancora asciutto, ma le spalle erano ingobbite. Due rughe profonde, ai lati della bocca, gli conferivano un’espressione sconfitta. Teneva gli occhi bassi, la carnagione scura aveva una patina grigiastra, come se i pochi capelli si sfaldassero in polvere. 

Da tre giorni, puntuale ogni mattina, mi presentavo nel suo appartamento, affogato nelle case popolari in periferia. Stavo tutto il giorno ad ascoltarlo, lui seduto sul divano di stoffa color carta da zucchero, io su una sedia di legno, che con il passare delle ore diventava scomoda. Aveva una storia da raccontare, un ricordo di guerra, mi aveva cercato per questo. 

Maledetti Anni

Progetto Cultura, 2024

«Per favore non insistere, non voglio festeggiare.» La fissò con uno sguardo torvo.

Lei nemmeno se ne accorse e seguì il filo dei propri pensieri. «Non è un compleanno come un altro, voglio che facciamo qualcosa di speciale. Lo sai quanto ci tengo.»

Lui abbassò lo sguardo, inutile discutere con lei, ci teneva troppo a quei riti. «Io, invece, vorrei ignorarlo, proprio perché tutti pensano che sia speciale. Ma tanto non ti convincerò, vero?»

Lei fece un gesto di disappunto e si ritirò davanti ai fornelli, dove l’acqua della pasta aveva iniziato a bollire. Mancavano otto giorni a quel compleanno. Lui avrebbe compiuto sessant’anni. a vederlo non si sarebbe detto, proprio per questo detestava quel passaggio simbolico. Dietro la sua ostinazione, nascondeva ben altro che il fastidio per la cifra simbolica. all’improvviso qualcosa nel suo corpo era cambiato: segnali impercettibili, niente di preoccupante, che si era tenuti per sé. Erano molesti sintomi striscianti di una mutazione che la sua volontà rigettava con forza, anche con timore.

Confesso

Booktribù, 2022

Era arrivato al porto vecchio, nella zona dei dock abbandonati. L’aria salmastra era nauseante, sapeva di marcio e cherosene. Si guardò intorno, era circondato da costruzioni fatiscenti, rifiuti erano sparsi ovunque, abbandonati alla rinfusa. Non c’era da scherzare, quello era un posto malfamato. Vetri rotti e sporchi aprivano occhi inquietanti sulle facciate dei magazzini in disuso. Il pericolo poteva nascondersi ovunque.

Il bandito si alzò il bavero del giubbotto in pelle e camminò a passo lento, rasente al muro di una vecchia rimessa. Sul suo viso spiccava la mascella quadrata, la barba era ispida, poco curata. Gli occhi piccoli e incavati gli davano l’aria di chi non ha paura di niente. Il freddo pungeva, il vento dal mare sferzava implacabile, si sistemò ancora il giubbotto che non voleva stare a posto. Si fermò a studiare con attenzione gli edifici sbrecciati che erano intorno a lui. Individuò il magazzino che cercava.

Il mercante di Zafferano

Laura Capone Editore, 2022

Tenera è la morte, è arrivata con un profumo di rose ed è rimasta nell’aria, dolciastra e silenziosa. Entrò nel bagno e restò immobilizzato. Sua moglie era distesa accanto alla vasca, la testa appena reclinata, le braccia abbandonate, una sul seno, l’altra a terra, era nuda, intatta, bianca. Si stava preparando a fare il bagno, c’era un vapore caldo e aromatico.

Si avvicinò a piccoli passi, la sfiorò appena. Non respirava, era immobile e fredda. L’acqua stava ancora correndo, riempiendo la vasca. Chiuse il rubinetto e tolse il tappo. Guardò il gorgo dell’acqua che se ne andava, s’impedì di voltarsi verso il corpo steso a terra. Eleonora sembrava addormentata, una statua bianca e bellissima.

Con un’immensa fatica tolse dalla tasca il cellulare. Compose il numero d’emergenza. Tutto ciò che successe dopo gli parve un sogno. Vide luci e immagini attraverso uno specchio di acqua, udì suoni ovattati che producevano strane eco, colse parole qua e là, rallentate e senza significato.

Il segreto della collina

BookTribù, 2020

«Monsieur Montì?».

Sbatté la cornetta sul telefono, senza una parola. Conversazione finita.

Si passò una mano tra i capelli. S’appoggiò al tavolo fissando il telefono che non squillò più. Piccole gocce di sudore gl’imperlarono la fronte.

Camminò nervosamente nella stanza. La sua figura longilinea creò strane ombre sul pavimento e sulle pareti. Era un giovane alto e slanciato, le gambe magre e affusolate. Il suo viso tradiva l’ansia, l’espressione corrucciata rese più profonde le pieghe ai lati della bocca, enfatizzando il suo mento pronunciato.

Era una giornata calda, la luce attraversava le tende proiettando ombre profonde. Si guardò attorno come se non riconoscesse la sua casa. La sentì distaccata e soffocante. Prese le chiavi e uscì.

L’ora peggiore in un giorno di macaia. L’aria stagnante s’appiccicava come una sanguisuga. Le macchine sollevavano folate di calore. Imboccò i portici. Camminò distratto, chiuso in quel pensiero fisso.

«Monsieur Montì?»

I misteri del Capitano Olimpo

Progetto Cultura, 2021

Luce abbagliante, una fitta agli occhi. Sotto i suoi piedi, terra polverosa e sassi. Il cielo era bianco di calore, l’aria vibrava d’invisibili onde. Si guardò attorno smarrito, fin dove l’occhio arrivava c’era solo deserto. Qualcosa a est attirò la sua attenzione. Una visione in lontananza. Chiuse gli occhi, li riaprì, guardò ancora. La visione si mosse verso di lui. Divenne sempre più vicina, macchie scure ondeggianti.

Restò immobile, catturato dal movimento delle ombre. I dromedari avanzavano ballonzolanti sul deserto, a pieno trotto. Udì il grido «Hut, hut!». Vide la canna del fucile puntata contro di lui, chiuse gli occhi. aspettò il rumore dello sparo. Non aveva scampo.

Anime perdute
del deserto

Progetto Cultura, 2021

Il sole era piantato in un cielo bianco di luce. Spegneva ogni pensiero, quel maledetto sole.

«Sergente, laggiù...» Il soldato indicò una scia di polvere che si era alzata in lontananza lungo la Palificata. A Cufra aspettavano i rifornimenti, ma i due militari si guardarono preoccupati. Gli inglesi avevano già messo a segno fulminee incursioni lungo il confine. Nel binocolo comparve la sagoma di un autocarro.

“Un misero camion” pensò tra sé il sergente Costa. La guerra era cominciata da neppure due settimane e già erano scarsi di tutto. «È a posto Corrias, saranno i rifornimenti». Il sergente lo disse dubbioso. Puntò nuovamente il binocolo e mise a fuoco.

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